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Il corpo e l’aborto

Ringrazio calorosamente tutti gli uomini che in questi giorni ci hanno spiegato cos’è un aborto, come ci si sente o come ci si dovrebbe sentire, che ci hanno messo di fronte ai sensi di colpa, alla leggerezza, agli stili di vita più o meno civili, che ci hanno confortate e giudicate, che hanno espresso la loro opinione sul nostro utero e sul nostro corpo, che hanno fatto insomma quello che fanno da secoli: decidere su quelli che, fino a prova contraria, sono e restano, solo cazzi nostri.
E no, non iniziate inutili alzate di scudi: da secoli voi ve li fate, i cazzi vostri, e nessuna donna ha mai vagheggiato di una vasectomia obbligatoria per legge, mentre per esempio quel mostro di Pillon lo ha detto davvero: “obbligheremo le donne a non abortire”.
Nessuno vi giudica se mettete incinta una donna e dopo ve ne battete il belino, se cambiate partner con più frequenza di quanto vi cambiate i calzini, se siete pessimi padri o pessimi compagni. Voialtri trovare persino qualcuno che si spinge a difendervi quando ci ammazzate di botte, o quando ci stuprate, ché di sicuro siamo state noi a provocarvi.
Un solo consiglio, mi sento di darvi: la prossima volta che “dai, solo per questa volta… sennò non sento niente”.
Fatevi una sega.
Ne staremo meglio tutti.
(Dipinti di Paula Rego, artista portoghese e attivista femminista)

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